Byzantine Heritage of Southern Italy

E’ online il sito del progetto PRIN “Il patrimonio bizantineo dell’Italia meridionale. Insediamenti, economia e resilienza di contesti territoriali e paesaggistici in mutamento”

Il progetto ‘Byzantine Heritage of Southern Italy’ è una ricerca archeologica sui circa 500 anni di dominazione bizantina in Italia, che ha interessato un’ampia entità territoriale interconnessa, dalle frontiere fluttuanti, comprendente Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia. Questo territorio non solo è stato una risorsa fondamentale per la sopravvivenza dell’Impero, ma ha anche forgiato gran parte del Mezzogiorno, inclusi modelli insediativi e la connettività, lingua e religione, cibo e società e, forse, anche la mentalità. Ciò nonostante, quest’area presenta una costante evoluzione nell’ampiezza, nei confini e nella composizione sociale in relazione alla sua gestione politica e a causa di un elevata mobilità umana. Quindi, se da una parte la si può definire come un’entità significativa, questa realtà va considerata come un palinsesto. L’esame dell’eredità bizantina dell’Italia meridionale è così un esame delle differenze e dei contrasti, in cui esploreremo l’unità nella diversità.

Il patrimonio bizantino dell’Italia meridionale: il progetto

Da un punto di vista archeologico esiste un’importante letteratura sulla riconquista bizantina dell’Italia nel VI secolo e sulla transizione dalla tarda antichità al medioevo. Paradossalmente, a fronte di vari contributi storici sul lungo periodo della dominazione bizantina nel Meridione, dal VI all’XI secolo mancano studi archeologici che propongano uno sguardo d’insieme.

L’approccio interdisciplinare è scarsamente applicato e i diversi territori regionali sono stati studiati come entità separate. Si tratta di un periodo di quasi 500 anni che ha contribuito in modo sostanziale alla definizione dei caratteri economici, culturali e insediativi del Meridione ivi compreso la Sicilia, fino a poco tempo fa considerata come marginale di contro al riconoscimento attuale del suo ruolo centrale nell’organizzazione politica e economica dell’impero bizantino pur all’interno della propria specificità regionale.

Le forti connessioni tra le diverse parti dell’Impero ebbero un forte impatto sul profilo genetico della popolazione attraverso contatti, scambi e migrazioni fra Europa occidentale, i Balcani ed il Mediterraneo orientale. Scopo del progetto è dunque quello di fornire un panorama all’eredità bizantina e al suo ruolo nella formazione della società del sud d’Italia, proponendo di far dialogare differenti fonti (archeologiche, documentarie, climatiche e ambientali, antropologiche, genetiche) ma soprattutto elaborare dati dalle diverse regioni dell’Italia meridionale in modo da interagire in modo sistemico attraverso una base di dati organizzata su piattaforma GIS.

La visione integrale proposta si basa su un insieme di fonti, la cui analisi rappresenta una parte distinta e coerente della ricerca e un obiettivo di progetto intermedio.

Scopo ultimo del progetto è quello di riscrivere parte della storia d’Italia da un nuovo punto di vista valorizzando il Meridione nel suo ruolo di centro geografico del Mediterraneo attraverso un’analisi globale o meglio interconnettendo dati scientifici di diversa natura al fine di elaborare alcune proposte interpretative. Dati di tal genere, in parte, sono stati negli anni riuniti da istituzioni di ricerca e Soprintendenze Archeologiche anche se privi di un’elaborazione complessiva all’interno di un approccio scientifico.

Il progetto intende svolgere un ruolo attivo nella comunicazione e divulgazione dei risultati della ricerca presso il grande pubblico in linea con le moderne tendenze di ‘public archaeology‘ forse anche attraverso una mostra sui ‘Bizantini’, sull’esempio di quanto proposto per l’esposizione di recente successo sui ‘Longobardi’ al MANN, che potrebbe essere ospitata da musei italiani e stranieri. Pertanto, l’elaborazione delle informazioni, oltre ai normali sbocchi scientifici, prevede la presentazione pubblica e il coinvolgimento delle scuole, al fine di svolgere un ruolo attivo sulla conoscenza locale e sul turismo internazionale.

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