Scoperta necropoli nei pressi di Cividale del Friuli, in località Grupignano

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Non era nota agli archeologi l’esistenza di questa area funeraria ubicata in via Premariacco, località Grupignano, a Cividale del Friuli, qualche centinaio di metri a nord della ben nota necropoli longobarda “Gallo”.

Il rinvenimento fortuito, avvenuto durante un intervento di sorveglianza archeologica, predisposto tempestivamente dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del FVG, con fondi messi a disposizione dall’Ente proprietario, in occasione della costruzione di un’abitazione, ha offerto un dono inaspettato al mondo della conoscenza e nuovi elementi e prospettive di studio alla storia del territorio cividalese.

Diciassette le sepolture individuate a partire dalla fascia più orientale del cantiere: dieci tombe integre, sei indagate e/o intercettate solo parzialmente, una vuota. Più di una ventina gli oggetti di corredo rinvenuti ed ora depositati presso il Museo Archeologico Nazionale di Cividale, in attesa di restauro e di studio.

Lo scavo, condotto da archeologi della società ArXe, in particolare da Angela Borzacconi, con la Direzione scientifica di Fabio Pagano, funzionario della Soprintendenza e Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Cividale, ha permesso di visualizzare la straordinaria complessità etnica e culturale delle comunità che gravitavano nel suburbio cividalese e che nel corso del tempo si sono avvicendate nell’occupazione di questo territorio.

Sepolture di individui legati alla cultura romana e seppelliti con rituali a inumazione e a cremazione, databili a partire dalla fine del II secolo d.C., vengono affiancate tra la fine del V e la metà del VI secolo d.C. da tombe relative a gruppi umani diversi, deposti con oggetti di corredo che attestano contatti con le culture germaniche. Una scoperta che dà forma a dati frammentari, emersi dalle esplorazioni ottocentesche, che, nelle aree adiacenti alla necropoli Gallo, avevano intercettato contesti con materiale di pregio di età romana (oggi completamente disperso), verosimilmente pertinenti a strutture funerarie.

Tra le sepolture più antiche di questa nuova area cimiteriale, che presenta una struttura nettamente distinta dalla vicina necropoli di età longobarda, vi è una donna, ritualmente deposta in posizione prona all’interno di un sudario, con un articolato corredo costituito da tre balsamari e due brocche. È del tutto probabile sia più tardo il guerriero con lancia scavato solo in parte al margine est dello scavo (come altre tombe prosegue sotto l’attuale strada di Grupignano), forse coevo ad una giovane donna sepolta intorno alla metà del VI secolo d.C. con una collana in pasta vitrea e un abito trattenuto sul petto da una coppia di fibule in bronzo dorato a “S” con inserti in pietre preziose e foglia d’oro. Sul bacino le vesti erano chiuse da altre due fibule a staffa con almandini che tradirebbero contatti con la cultura materiale franco alamanna, ai piedi i suoi oggetti personali: due aghi da cucito, forbici e fusaiole.

da aise.it

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