Nonantola: nuovi dati sulla chiesa medievale di San Lorenzo e sul suo cimitero

In previsione dei lavori di riqualificazione urbana di Piazza Liberazione, in pieno centro storico, la Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna, in collaborazione con il Comune di Nonantola, ha attivato la procedura di verifica preventiva dell’interesse archeologico, pianificando le attività di scavo finalizzate alla tutela e comprensione dei resti archeologici da realizzarsi in codirezione scientifica con l’Università Cà Foscari di Venezia. È stato quindi avviato un progetto di ricerca per approfondire i dati emersi dai sondaggi archeologici effettuati nel 2004 e consentire agli studenti di archeologia medievale della Ca’ Foscari di cimentarsi, nei mesi di luglio e agosto 2015, nello scavo stratigrafico della piazza.

Sebbene la stratigrafia della piazza sia notevolmente intaccata da servizi idrici e fognari moderni, gli scavi archeologici che si stanno svolgendo in questi giorni hanno già messo in luce per intero la pianta della chiesa di San Lorenzo, alcune sepolture collocate dietro le absidi e ampie porzioni di pavimentazione della piazza trecentesca in mattoni e ciottoli.

Nella piazza, che doveva fungere anche da luogo di mercato, si osservano numerosi basamenti costruiti a partire dal XV secolo che dovevano sostenere tettoie e fabbricati lignei.

Per valorizzare questo importante rinvenimento e sensibilizzare la popolazione sulle indagini archeologiche (che si svolgono proprio nel centro cittadino) il Comune di Nonantola, d’intesa con la Soprintendenza Archeologica dell’Emilia-Romagna e l’Università Ca’ Foscari di Venezia, promuove nei mesi di luglio e agosto alcune visite guidate settimanali allo scavo archeologico. Le visite vogliono fornire un piccolo aggiornamento settimanale sugli scavi e rendere partecipi la cittadinanza e gli interessati dell’importanza di progetti e ricerche di questo tipo.

Le visite guidate si svolgeranno nei sei mercoledì dal 22 luglio al 26 agosto (alle 17 o 17.30 come sotto specificato) e domenica 26 luglio alle ore 10, con ritrovo in Piazza Liberazione (lato Via Torre). Questo il calendario: mercoledì 22 luglio alle ore 17 – domenica 26 luglio alle ore 10 – mercoledì 29 luglio alle ore 17.30 – mercoledì 5 agosto alle ore 17.30 – mercoledì 12 agosto alle ore 17 – mercoledì 19 agosto alle ore 17 – mercoledì 26 agosto alle ore 17.

Inoltre, giovedì 30 luglio alle ore 21 nel giardino Perla Verde (Via Marconi 11), si terrà una conferenza dal titolo “I nuovi scavi di Piazza Liberazione” con interventi di Mauro Librenti e Alessandra Cianciosi, dell’Università Ca` Foscari di Venezia, e di Sara Campagnari, della Soprintendenza Archeologia dell`Emilia-Romagna.

La conferenza rappresenta una prima divulgazione dei nuovi dati emersi dagli scavi archeologici nella piazza, a cui farà seguito, al termine degli scavi, un ulteriore momento di approfondimento alla luce dei dati definitivi. In caso di pioggia la conferenza si terrà nella Sala M. Sighinolfi in via del Macello (dentro al cortile della Torre dei Bolognesi).

Gli scavi del 2004 avevano messo in luce il lato sud della chiesa di San Lorenzo, citata per la prima volta agli inizi del XII secolo con altri edifici religiosi del territorio. A partire dal XV secolo, l’edificio aveva perso la propria specifica funzione religiosa per poi essere demolito nel secolo successivo, con contestuale passaggio delle sue prerogative alla attuale chiesa di Santa Filomena, posta nelle vicinanze.

I sondaggi di 11 anni fa avevano restituito anche i resti di un importante cimitero parrocchiale collegato alla chiesa: qui, in poco meno di 60 metri quadrati, erano state recuperate 184 tombe. Queste tombe, la maggior parte delle quali con orientamento Ovest–Est, erano tutte molto simili tra loro: si trattava di inumazioni in nuda terra, con o senza sudario, in alcuni casi con corpi vestiti. Solo pochissime presentavano tracce di cassa lignea o in laterizio e solo una, che copriva il corpo di un neonato, era costituita da un semplice coppo.

Il cimitero, chiuso entro la fine del Trecento, era destinato alla popolazione del borgo, con una presenza significativa di donne e bambini. I piccoli, quasi la metà del totale, erano sepolti prevalentemente a ridosso della muratura dell’edificio.

Il notevole impegno del Comune di Nonantola data al 2001, con l’avvio di un importante progetto archeologico in convenzione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia sotto la direzione scientifica di Sauro Gelichi, docente di Archeologia medievale. Attraverso un’indagine complessiva del territorio, dell’abitato e del monastero, sono state acquisite numerose informazioni su una delle più importanti strutture insediative del medioevo italiano, il monastero di San Silvestro.

Questo lavoro, di notevole rilievo scientifico, ha comportato per l’Amministrazione Comunale un onere continuativo, anche economico, per la progettazione e lo svolgimento di un progetto archeologico teso a recuperare e valorizzare le testimonianze storico-archeologiche del territorio nonantolano. Il sostegno delle istituzioni locali (Comune, Arcidiocesi di Nonantola-Modena e Parrocchia) e centrali (Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna) ha permesso al progetto di prendere corpo: l’Università Ca’ Foscari di Venezia ha così potuto realizzare 8 anni di campagne di scavo in concessione che hanno dato luogo a mostre archeologiche temporanee e permanenti, a quattro pubblicazioni scientifiche e a percorsi didattico-museali.

Nel giugno 2015, il Comune di Nonantola ha avviato i lavori di rifacimento di piazza Liberazione nell’ambito di un progetto di riqualificazione urbana, cofinanziato dalla Regione Emilia-Romagna, che interessa il centro storico di Nonantola. Prima dell’avvio dei lavori la Soprintendenza Archeologia dell’Emilia Romagna ha attivato la procedura di verifica preventiva dell’interesse archeologico, come disposto dal Codice dei Contratti (D.Lgs. 163/2006), per mettere in atto ogni corretta attività di tutela e comprensione dei resti archeologici rinvenuti, già ampiamente indiziati dai risultati degli scavi del 2004 effettuati in concessione dall’Università Cà Foscari di Venezia, sotto la direzione scientifica del prof. Sauro Gelichi. In quell’occasione erano stati infatti eseguiti dei sondaggi archeologici che avevano restituito una porzione della chiesa di San Lorenzo e dell’attiguo cimitero.

A conclusione di questo progetto, tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016 saranno pubblicati i risultati finali degli scavi archeologici riguardanti il complesso monastico.

da sassuolo2000.it

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